Gerry Cardinale a cuore aperto sulle sue idee per il futuro in cui però, non c’è più San Siro: il cambiamento sarà radicale.
Sembra aver portato letteralmente un’ondata di freschezza, Gerry Cardinale con le sue idee che in Italia non si sentono tanto. Le squadre con stadio di proprietà sono ancora poche e forse il Milan sarà la prima ad adottare questa strategia tra le ‘big’. Intanto, il fondatore di RedBird Capital Partners è stato ascoltato dal Financial Times, dove ovviamente ha parlato anche della sua proprietà italiana. Il Milan, appunto.
La condivisione dello stadio, spiega, è una cosa che negli Stati Uniti, dove ha già lavorato, quasi non esiste anche nelle città dove ci sono due grandi squadre. Cardinale parla di indipendenza e del fatto che ogni struttura abbia le sue entrate. All’Inter le loro ed al Milan quelle del Milan, quindi. Da non dimenticare che la RedBird ha già avuto esperienze con Boston Red Socks nel baseball e con i Pittsburg Penguins che giocano l’hockey sul ghiaccio.
San Siro, Gerry Cardinale punta all’indipendenza
Adesso con lui sembra tutto possibile per i tifosi. Persino di sognare il fortissimo attaccante di fama planetaria che non sembrerebbe disdegnare il rossonero. Però le entrate per i grandi campioni arrivano proprio dagli investimenti, ed è questo che vorrebbe lo statunitense. Intanto, ancora spiegando perché uno stadio di proprietà dovrebbe essere interesse di tutte le squadre della serie maggiore, lancia anche una novità, cioè che il Milan starebbe pensando anche ad un’area vicino San Siro per la costruzione.
Ovviamente, a Gerry Cardinale vengono chieste diverse cose ulteriori per studiare la sua vision ed ad esempio sull’Eurolega è stato lapidario: “Il progetto è fallito e non c’è motivo di parlarne. Il punto è che bisogna però capire il perché era stato proposto, c’è una divergenza tra Inghilterra e il resto dell’Europa”. Spiega anche che non è ogni domenica allo stadio perché a suo avviso non è necessario per migliorare il proprio lavoro, sottolineando però che ogni giorno è al telefono con managing team e che i tifosi possono stare tranquilli sulla sua voglia di vincere.
Tornando però alla voce stadio, al cinquantaquattrenne viene chiesto come mai non San Siro, per tutto quello che vorrebbe per i suoi fan. Cardinale, risponde così: “San Siro è stato costruito nel 1926 e ristrutturato nel corso degli anni. Voglio dire che vogliamo che il Milan e la Serie A tornino ai livelli top, dove io credo che meritino di stare, bisogna fare un debrief a 360 gradi. E per tornare al top c’è bisogno delle infrastrutture. Voglio dare ai nostri tifosi un prodotto al top. Vedremo se riusciremo a trovare la giusta opportunità. Deve però funzionare per i tifosi, per l’Amministrazione del Comune di Milano e per la Regione Lombardia, per la Serie A, oltre che per noi”.