Milan, dopo il Tottenham parla Arrigo Sacchi: “Che personalità”

Ha detto la sua subito dopo il passaggio del turno contro il Tottenham, Arrigo Sacchi, complimenti, ma c’è un calciatore che non convince.

Ha affidato le sue idee alla Gazzetta dello Sport, l’ex allenatore rossonero, Arrigo Sacchi, sempre molto stimato per ovvie ragioni nell’ambiente del Milan. Non a caso uno dei più vincenti in Europa con il club rossonero, l’ex C.T. della Nazionale italiana, ha parlato dopo la sofferta gara, Tottenham-Milan.

Arrigo Sacchi
Arrigo Sacchi (Ansa foto)

Sacchi con i rossoneri da allenatore, ha vinto due Coppe dei Campioni, quella del 1989 e quella del 1990. Chissà che dopo anni e dopo Pioli, si possa sedere a fine stagione sulla panchina rossonera, un ex selezionatore di Nazionale. Per ora però, il tecnico emiliano si tiene stretta la sua panchina e porta il Milan ai Quarti, beccandosi pure i complimenti, del grandissimo ex.

Arrigo Sacchi si complimenta con i rossoneri

Un po’ anche alla faccia di un altro ex allenatore inglese che affermava che il calcio italiano non è più quello di una volta. Per stavolta però, a passare è proprio un’italiana e si attendono i risultati di Inter e Napoli. “Risultato giustissimo, per quello che si è visto all’andata e per quello che il Milan ha fatto vedere nel ritorno. I rossoneri, soprattutto nella ripresa, hanno mostrato ordine, compattezza, coraggio. È stata una prova di grande personalità in un ambiente non semplice da affrontare”, ha affermato Sacchi a proposito della qualificazione.

Rossoneri che sono arrivati alla prossima doppia gara su campo europeo anche grazie al balzo di Mike Maignan sul finale, ma per gli zero gol in due partite alla voce ‘reti subite’ sono anche da applaudire i difensori. Intanto, continua l’ex tecnico milanista: “Bravi ad arrivare nei quarti di Champions, ma adesso sappiano che, se giocano come un collettivo, possono mettere in difficoltà chiunque. I ragazzi di Pioli devono convincersi delle proprie forze”.

Mike Maignan
Mike Maignan (Ansa foto)

Certo, arrivati a questo punto, crederci è un obbligo. Almeno pensare di poter arrivare in finale, un sogno che i milanisti non vivono da tempo. Uno step per volta, vero, ma la parola di Sacchi è come minimo da tenere in considerazione. Uno dei temi centrali intanto, resta sempre Leao, qui, si è così espresso il settantaseienne: “Ha fatto qualcosina, ma soltanto alla fine. Dovrebbe avere un temperamento diverso, lottare di più, aiutare maggiormente la squadra. Nel primo tempo pochi rientri e pochi scatti in profondità per dettare il passaggio”.