Milan, l’analisi di Sacchi: “Ecco cosa l’ha bloccata”

Qualcosa mancava al Milan, l’analisi attenta di un grande ex allenatore dei rossoneri, come Arrigo Sacchi: la sua opinione.

Il miglior allenatore della stagione 2021/22 è stato lui, da poco ha ricevuto il suo premio, Stefano Pioli. Il tecnico ha vinto lo scudetto della scorsa stagione ed è quindi giusto che sia così. Ora, dopo qualche vittoria tra campionato e coppe europee, ha anche fatto una dichiarazione sulla Champions League che oggi non sorprenderebbe nessuno. Eppure, il Milan arriva da un gran momento di difficoltà.

Arrigo Sacchi
Arrigo Sacchi (Ansa foto)

Su questo ed altro, si è dilungato un tecnico che di vincere in rossonero, ne sa certo qualcosa. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha parlato il classe ’46, Arrigo Sacchi. Per lui in rossonero, uno scudetto, una Supercoppa italiana, due Coppe dei Campioni, due Supercoppa UEFA e due Coppa Intercontinentale. Spunti interessanti, quelli offerti dall’ex tecnico della Nazionale. Ecco cosa ha detto.

C’è Arrigo Sacchi ora a strigliare Pioli

La sindrome del successo ha bloccato la squadra, afferma l’ex allenatore. Dopo lo scudetto della passata stagione, dice Sacchi, qualcuno ha avuto la famosa paura di vincere. E secondo l’ex tecnico, anche Pioli avrebbe avuto paura, cercando di aggiustare il tutto, solo attraverso la tattica. La tattica paga ancora in Italia, secondo Sacchi, ma “di fronte a uno stratega, il tattico perde sempre. Pioli era diventato uno stratega, ora mi dispiacerebbe ritrovarlo nella schiera dei tattici, ammette l’opinionista.

La differenza starebbe nel tattico che ha comunque bisogno di ottimi giocatori, mentre chi riesce a porre la strategia a capo di tutto, e riuscirebbe anche senza grandissimi nella sua squadra. Pioli, stavolta si complimenta Arrigo Sacchi, sarebbe stato secondo la sua opinione, il disegnatore di tutto quello che ha portato alla vittoria finale della passata stagione. Ora, l’ex tecnico che ha sempre il cuore rossonero, spiega: “Ecco, mi auguro che si ritorni su quella via e lo si può fare soltanto se si crede fermamente nelle proprie idee”.

Pioli
Stefano Pioli (Ansa foto)

L’appello di Sacchi, che il Milan lo ha allenato dal 1987 al 1991 e poi in una parentesi del 1997, è quello di ricordare, si rivolge a Pioli, di aver saputo costruire una squadra vincente, con calciatori che all’inizio venivano addirittura fischiati. Il nativo di Fusignano parla di un capolavoro, quello fatto appunto dall’oggi tecnico, per lo scudetto. A lui però non piacciono la difesa a tre o cinque, con gli esterni che tornano troppo. Anche se, da dire, i risultati per ora hanno dato ragione a Pioli. Finale, Atalanta e Tottenham. Per Sacchi, non due partite impossibili.