Rangnick-Milan, un matrimonio che s’ha da fare. Il tedesco è il prescelto da Elliott per rilanciare il progetto rossonero a partire dalla prossima estate. Tant’è che già emergono alcuni dettagli e retroscena sui primi approcci avuti col Diavolo che hanno portato ad un accordo di massima su base triennale con opzione per il quarto anno.
Rangnick-Milan, ecco come tutto è nato
Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, una parte della dirigenza ha avviato i primi contatti con l’attuale Head of Sport and Development Soccer della Red Bull subito dopo la sconfitta per 5-0 in casa dell’Atalanta. Il primo accordo, che prevede anche una clausola di disimpegno nel caso in cui dovessero cambiare i piani del Milan, è stato raggiunto in una località segreta già lo scorso 23 dicembre.
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Salvo clamorosi colpi di scena, sempre stando alla rosea, la società non anticiperà l’arrivo di Rangnick – che preferisce iniziare il lavoro solo nella prossima annata – e terrà Pioli in panchina almeno fino al termine della stagione. Non è da escludere a priori, infatti, una conferma dell’attuale allenatore con il tedesco che ricoprirebbe soltanto un ruolo manageriale.
Arrivano smentite dalla Germania
Gazidis ha ribadito più volte la sua fiducia all’ex tecnico di Inter e Fiorentina: resta da capire se si tratta di una semplice strategia per ‘nascondere’ l’intesa con l’ex Lipsia. Intanto, tuttavia, arrivano dalla Germania notizie contrastanti: secondo Sky Sport Deutschland, al momento Rangnick non sembra intenzionato ad accettare la proposta del Milan.
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